Leo Folgori
Il nuovo lavoro discografico di Leo Folgori è composto da dieci brani inediti, legati da un filo sottile e invisibile: il rapporto tra l’Uomo e la Terra. Una terra calpestata e vissuta, sfruttata e sognata, persa e ritrovata, difesa e conquistata, emerge attraverso lo sguardo polimorfo di un’umanità immersa in un totalizzante individualismo, persa nel labirinto di un mondo veloce, iperconnesso e artificiale che l’ha resa orfana delle radici più profonde e autentiche del proprio essere.
Attraverso le storie dei suoi personaggi, spersonalizzati e smarriti all’interno del vortice che la società contemporanea ha creato attorno ad essi – eppure impegnati nel proprio viaggio interiore teso ad uscire dagli schemi imposti – Leo Folgori ci spinge alla ricerca di un’identità solida, di un sé reale più vicino alle tradizioni dimenticate e alle forme semplici della vita e, di qui, alla creazione di una società più umana e meno umanizzata.
Questo viaggio di ritorno verso le origini traspare anche dal punto di vista musicale.
L'artista si sposta negli angoli più diversi del globo alla ricerca di culture “altre” e lontane (anche se solo spazialmente) in cui il rapporto con la Terra è ancora oggi simbiotico e ce le rende attraverso l’uso di sonorità evocative, primordiali, magiche. Nord Africa, America del Sud e tradizioni popolari italiane si intrecciano in immagini melodiche nuove che si fondono in un unicum discografico del tutto innovativo.
A completare l'opera ci sarà la prima pubblicazione letteraria di Luca Manoni, edita MArteBook.
Il racconto prende ispirazione dalle discussioni e dalle riflessioni svolte durante il percorso creativo del nuovo lavoro discografico di Leo Folgori.
Uno scritto in prosa che cammina di fianco al disco, sulla stessa strada, senza guardarsi. un uomo che incontra e affronta le sue paure, i suoi pensieri più nascosti , con l 'intento di esaminare ed esaminarsi. Incontrare e capire gli elementi più disturbanti della nostra coscienza come stimolo per un qualcosa di nuovo, per riconoscere quell'identità che oggi ci appare così omologata e priva di uno spessore rilevante.
Un viaggio in costante equilibrio tra sogno e realtà...